Quali sono le origini del rugby?
Il rugby è una disciplina che nasce nel Regno Unito e inizia a consolidarsi con il regolamento alla fine dell’800.
Quali sono i suoi benefici?
È uno sport di gruppo che sviluppa sia il fisico sia la mente. È propedeutico allo sviluppo di tutto il corpo, dalle spalle alle caviglie. Invoglia all’aggregazione e insegna il rispetto dell’avversario e dei propri compagni di squadra.
Bisogna avere una conformazione fisica particolare?
No, qualsiasi bambino, più o meno robusto o alto, può praticare questo sport. Nel rugby ogni caratteristica fisica è apprezzata perché i ruoli nella squadra sono molteplici.
Di quale attrezzatura è necessario dotarsi?
Sono necessarie le scarpe da gioco, con i tacchetti.
È richiesto un certificato medico?
La visita medica d’idoneità allo sport è fondamentale.
Che tipo di impegno richiede?
In genere si praticano due allenamenti alla settimana. I bambini più piccoli svolgono un’ora circa di allenamento, che, con il passare degli anni, aumenta fino all’ora e mezza.
Quali sono le categorie?
Under 6 (dai 5 anni) e poi, procedono a numerazione pari, Under 8, Under 10.
Quanto è importante la componente agonistica?
All’inizio la cosa fondamentale è far vivere il rugby come un gioco più che come uno sport agonistico.
Quali competenze specifiche sviluppano i bambini?
L’agilità, la destrezza, la corsa… imparano ad afferrare una palla con le mani, a muoversi, prendono coscienza del loro corpo, dei movimenti delle braccia, delle spalle, delle gambe. Iniziano a sviluppare l’attitudine al contatto con la terra.
Quali esercizi specifici vengono condotti durante un allenamento?
Stretching, attività motoria di base: la corsa, esercizi aerobici (i salti), esercizi di equilibrio, mentre solo dai 10-12 anni in poi viene effettuata una preparazione atletica più mirata a questo sport specifico.
Il rugby non sviluppa la violenza e l’aggressività?
Questo è un malinteso che accompagna il rugby. Per esempio, difficilmente si interviene con le gambe e non vi sono manovre o movimenti che possano risultare violenti.
E sotto il profilo psicologico e del comportamento cosa insegna questo sport?
Il rugby dà sicurezza, insegna il rispetto dell’avversario, sia in campo, sia terminata la partita, tanto è vero che grande importanza viene data alla fine del match al saluto all’altra squadra.
Il parere del medico sportivo
Quali benefici fisici si ottengono praticando il rugby?
Per le sue caratteristiche di gioco, porta a uno sviluppo delle capacità anaerobiche, come la velocità e la potenza muscolare.
E a livello caratteriale?
In quanto sport di squadra, il rugby favorisce la socializzazione.
Quali sono le controindicazioni mediche allo svolgimento di questa disciplina sportiva?
Se il bambino è sano non ci sono controindicazioni: tutti possono praticare il rugby.
Non è facile farsi male?
Essendo uno sport di contatto con placcaggi, mischie, cadute, contrasti, si rischia di incorrere in contusioni, torsioni o fratture, ma va subito detto che l’incidenza di questi infortuni nei bambini è molto bassa rispetto agli adulti, e comunque comparabile ad altri sport come il calcio. Con una buona preparazione atletica e con lo studio dei fondamentali del rugby questi rischi si riducono notevolmente.
Se il bambino è sovrappeso è più forte?
No, il rugby non deve giustificare un peso corporeo superiore alla norma, anzi, proprio grazie al rugby si può recuperare un equilibrio corporeo se lo si è perso.
Da che età si può iniziare?
Molto presto, anche a 5 anni, mentre per l’attività agonistica la Federazione Italiana Rugby dispone di attendere i 12 anni.